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BERTIN VS SARTORI ALLE TERME

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Due stili a confronto nella mostra di Licia Bertin e di Gilberto Sartori alla galleria Al Montirone al Museo Internazionale del Vetro e delle Terme fino al 12 maggio. Una coppia di artisti ben assortita ed apprezzata nel panorama veneto, entrambi figurativi, si distinguono per stile e significato che danno all’arte. Possiamo parlare di una vera rinascita della figurazione, come emerge in questa doppia personale, che pone bene in luce le qualità dei due pittori caratterizzati da uno slancio vitale che cattura l’emozione dello spettatore. Licia Bertin è una donna forte come traspare dal linguaggio delle sue opere di accento surreale. Nelle sue tele l’inconscio ci apre alla possibilità di un viaggio nel tempo e nel colore; nei suoi paesaggi osserviamo ingigantirsi, quasi per magia, l’occhio umano e affinarsi le percezioni, perdersi la dimensione spazio-temporale, tanto che il fruitore dell’opera acquisisce quasi un “sesto senso” che lo immerge d’un tratto in un universo immaginario. Il mondo di Licia è fatato, costruito su luci e contrasti, sul dilemma illusione-verità. E dunque, sul richiamo oriente-occidente, una delle esperienze-limite individuate da Michel Foucault, insieme alla sessualità, alla morte, alla follia e al sogno. La pittrice evoca paesi distanti, superstiti di un’Europa ormai in declino, per sopravvivere, coltivando “Il giuoco delle perle di vetro”.

barche in piazza Sartori

Di diversa caratura è la poetica di Gilberto Sartori. Nelle suoi quadri la figurazione perviene all’incanto, all’elogio di un piccolo mondo antico e dei suoi valori perduti di onestà e di purezza. Egli si richiama alla vita contadina d’un tempo nella sua semplicità ed integrità morale, come emerge nella raffigurazione minuziosa dei casoni delle nostre campagne, avvolti nella nebbia e nel mistero a memento che c’era un’epoca in cui si viveva con poco ma si era ben più felici, nonostante la penuria. La grande abilità tecnica del pittore padovano emerge nell’uso del colore, nella sua raffinatezza e grande gestualità, che diviene narrazione ipertestuale grazie all’impiego di colle, pigmenti ed indorature. Un mix che rende le opere di Sartori uniche nel loro genere: il pittore, umile e paziente, procede in una ricerca incessante di cui non è mai del tutto soddisfatto. Di particolare pregio i paesaggi ambientati in centro Italia, caratterizzati da colori vivaci, omaggio alla madre, dove il sentimento spinge ancor più in là. La galleria Al Montirone ad Abano Terme in via Pietro D’Abano 20 è aperta da martedì a venerdì, dalle 15.30 alle 18; sabato e domenica, dalle 15.30 alle 18.30.
MC


MOI AUSSI: L’ARTE DI STEFANO REOLON

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Stefano Reolon

Nell’opera di Stefano Reolon, artista padovano di Vigodarzere, lo squarcio diventa immagine di presenza-assenza, quasi un tumulto di voci che si sovrappongono nella fretta, un incrociarsi di strade tra passato remoto e modernità, nel lungo percorso della storia dell’arte che s’innesta nella complessità dell’oggi. “Stefano Reolon. Moi Aussi” è la personale organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Padova, ospitata alle Scuderie di Palazzo Moroni fino al 19 giugno. La cifra poetica di questa esposizione innovativa è il costante attraversamento di stili, di maniere, di linguaggi, grazie all’uso di plurime tecniche. Un balzo dal seicento alla digital art, giocando col fumetto e con lo short movie. Un andirivieni di immagini e di citazioni nelle citazioni svelano, come in un film, o in una vecchia cassetta sbobinata, che la vita è carica di tromp l’oil, di specchi negli specchi, di immagini che non ritraggono che altre immagini. Suggestive e cariche di seduzioni. Paradigmi dell’illusorietà come collante tra le diverse epoche. Che il nostro io intreccia una sull’altra e stratifica nella memoria. Ricordiamo Ulisse che si fece irretire dalle Sirene e la versione del mito di Narciso in cui, quando il giovane si specchia nell’acqua, vedendo la sua immagine riflessa di immensa bellezza, non si saziava di ammirarla, tanto che se ne innamorò fino a volerla catturare. Poi l’acqua d’un tratto s’intorbidì e l’immagine scomparve, fino a quando l’adolescente si lasciò cadere nel ruscello e annegò. Anche questa mostra descrive il Self, tanto che si chiama “Moi Aussi” perché sviscera l’identità nei suoi viaggi interiori e tematici. Abbiamo chiesto a Reolon come mai abbia voluto dare questo titolo all’esposizione e la risposta è stata: “In francese vuol dire ci sono anch’io. Ho voluto questo titolo proprio perché, tendenzialmente, sono vissuto in disparte, ma ora ho fatto la scelta di emergere col bagaglio culturale delle mie esperienze che spaziano dall’Accademia delle Belle Arti di Venezia, al lavoro alla Rai di Roma, alla scenografia e all’attività di costumista, fino al lavoro di pittore”.

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La mostra di Reolon è un itinerario interessante, solo in parte tradizionale, perché muove dentro una vita che rompe con gli schemi classici. Tanto che nei dipinti si trovano disseminate delle tracce di quella scenografia e teatralità che l’autore sente pulsare dentro il cuore. Troviamo riproduzioni di anatomie seicentesche e citazioni manga all’interno di strutture ad ampio respiro, perché Reolon costruisce dipinti di forte impatto e originalità. Di piglio anche carnale. “Uso molto il disegno e utilizzo varie tecniche nei miei lavori: dalle tempere grasse ai materiali organici impiegati in passato fino al digitale. Tutto quello che faccio lo disegno”, afferma il pittore. Osservando l’arte di Stefano ci si immerge in grandi frames, cornici architettoniche nelle quali è possibile apprezzare un vivace gioco di rimandi intellettuali, ma anche lo sforzo di raccontare un modo di essere. Con estro e dinamismo. “Il periodo che prediligo – conclude l’artista – è quello dell’arte rinascimentale e barocca, ma amo molto anche la visionarietà del surrealismo e, in alcuni miei disegni, affiora l’inconscio, quel non detto che parla per noi col colore”.
La mostra è aperta tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 19, con ingresso libero.
MC

Romantic PhotoDay

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Si è tenuto presso il Castello di Valbona, nei pressi di Este (PD) il primo appuntamento del 2016 con il Romantic PhotoDay© , il Modelsharing più grande d’Italia.

Oltre 100 tra fotografi, videomaker, modelle, truccatrici hanno dato vita ad una giornata dedicata alla fotografia, all’arte e alla bellezza nell’ambito del “Model Day” & “Photo-opportunity” gratuito più grande d’Italia, ormai consolidato negli anni e divenuto appuntamento fisso per professionisti e non provenienti da tutto il Centro-Nord.

Il Romantic PhotoDay©, ideato e organizzato dal fotografo professionista Alberto Ph Still©, uno dei soli tre italiani membri dell’associazione di fotografi internazionale “Editorial Photographers / American Photography Artists”, offre alle modelle la possibilità di arricchire il loro “book” con immagini di qualità scattate da fotografi professionisti. Contemporaneamente funge da “casting” per le principianti desiderose di entrare in contatto con il mondo dell’immagine, della moda e dello spettacolo.

Esperte truccatrici, anch’esse professioniste che prestano la loro opera gratuitamente, hanno curato il look delle modelle prima della posa, che ha avuto luogo nei giardini antistanti l’antico maniero. A chiudere l’evento, in serata, la sfilata in abito da sera sul “red carpet”, il mitico tappeto rosso sogno di molte ragazze, tra i flash dei fotografi e gli sguardi ammirati dei visitatori.

Fotografi e modelle si incontreranno nuovamente a breve su una spiaggia del litorale veneto, come ogni anno. Seguirà l’imperdibile appuntamento di settembre fra le suggestioni e le atmosfere magiche di Venezia e infine, con l’arrivo dell’inverno, tutti a Padova per gli ultimi scatti del 2016.

 

PRIMO CASTING BELLEZZE VENETE 2017!

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Bellezze Venete cerca volti nuovi per il calendario 2017 al Bellavita di Bresseo (Pd).
Venerdì 8 luglio dalle 18 in poi in un set professionale appositamente allestito verranno selezionate le nuove protagoniste dell’undicesima edizione, un vero record per il settore.
Le candidate dovranno posare in vari look, dal vestitino al costume. Partecipazione gratuita (preferibilmente su prenotazione via internet o telefono).
La mail di riferimento è info@bellezzevenete.com.
Ricco buffet per l’aperitivo.
Ingresso libero.

Il Caffè Bellavita è in Via Euganea Treponti 124 a Teolo (Pd)

Per maggiori informazioni 347/2412291

PHILIPPE DAVERIO PRESENTA L’ARTISTA MAO: LA GRANDE ARTE CINESE SBARCA A VENEZIA

CASTING PER BELLEZZE VENETE 2017

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Casting BV17 Il Palco

Chi vuole diventare un mese del prossimo calendario Bellezze Venete può partecipare al nuovo casting in terra veneziana a Il Palco in centro a Mestre. Le candidate possono arrivare anche da altre province della regione e dovranno presentarsi davanti all’obiettivo in un set professionale appositamente allestito con almeno due cambi, un vestitino e un costume da bagno, scarpe col tacco o sandalo. La partecipazione al casting è gratuita ed è aperta anche a ragazze alla prima esperienza. Chi vuole assistere potrà degustare un ricco buffet di aperitivo o fermarsi a cena. Evento in collaborazione con Agenzia Modelle Primopiano.

MOTOR SHOW 2016

BELLEZZE VENETE 2017: LA COPERTINA!

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Ecco la prima immagine ufficiale del nuovo calendario: la copertina con una veste grafica simile a quello dell’anno scorso che era tanto piaciuta. Le novità però ci sono e sono tante! A breve tutti gli altri dettagli e le informazioni sulle serate di presentazione.


CALENDARIO BELLEZZE VENETE 2017: I MESI

PRESENTAZIONE BELLEZZE VENETE 2017 – VIDEO

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Presentato con successo “Bellezze Venete 2017″, il calendario nato undici anni fa da un’idea dell’art director padovano Paolo Braghetto per valorizzare le ragazze di tutta la regione. Sono molte le novità della nuova edizione con gli scatti di tre noti fotografi del settore: Claudio Gervasutti, Gabriel Munari e Andrea Rigon. Le protagoniste sono state selezionate dopo numerosi casting e sono non solo fotomodelle e finaliste di concorsi di bellezza, ma studentesse anche laureate, impiegate, bariste, cameriere, commesse, estetiste, parrucchiere alla prima esperienza che hanno accettato di mettersi in gioco magari con l’ambizione di fare strada nel mondo della moda e dello spettacolo. I “mesi” sono le padovane Carolina, Eleonora, Giorgia, Giovanna, Jessica, Maddalena, Natalia, Veronica; le veneziane Chiara, Elisabetta, Giorgia, Rachele; la trevigiana Simona; la vicentina Aurora e la rodigina Giulia. I set degli scatti sono alcuni tra i più noti locali della zona: Q bar, Cafè Madrid, Cento Città d’Italia, Maxim, Munerato, Paul’s Bar, Tucano di Padova, Baccanale di Battaglia Terme, Bellavista di Teolo, Cacau Brasil di Due Carrare, Mafalda di Rubano, Movembik di Vigonza; Villa Fracanzani alle porte di Padova è la location del tredicesimo mese bonus. Trucco e parrucco delle protagoniste sono stati realizzati da Marta Scoizzato, Gloria Buiatti, Sandra Rizzo, The Queen Parrucchieri; vestiti e accessori di Horizonte, Extrò, Thiam Couture, La Forketta e Il Rullino. Grafica rinnovata a cura di Cosimo Cesareo con molte immagini in più per ogni modella. Bellezze Venete 2017 ha come sempre una finalità benefica: sostiene Associazione Sordi Veneto, circolo culturale e onlus, che si occupa della promozione del linguaggio dei segni LIS anche nelle scuole primarie per un’integrazione sempre migliore dei sordi nella società.

CENA CON LE BELLEZZE VENETE 2017 IN DIRETTA TV – VIDEO

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Ecco in anteprima le immagini della serata al ristorante Munerato in collegamento diretto con Telenuovo e la trasmissione sportiva Alè Padova! Tra un portata e l’altra le ragazze hanno sfilato davanti alla telecamera e si sono presentate al microfono dell’inviato Marco Campanale.

ITALIA E KENYA VINCONO LA PADOVA MARATHON 2017

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Grande successo di iscritti e di pubblico per la Padova Marathon in una domenica baciata dal sole come! Oltre 4 mila gli arrivati al traguardo di Prato della Valle e 25 mila i partecipanti alle Stracittadine, tra cui molti volti noti della politica locale candidati alle elezioni comunali. Esordio vincente sui 42 chilometri per il dominatore della prova maschile e podio tutto azzurro fra le donne: seconda miglior prestazione nazionale 2017 con il tempo di 2 ore 32’52” per la vincitrice, che precede Dal Ri e Cunico. Non accadeva dal 2006 che il podio femminile fosse tutto tinto di tricolore: Fatna Maraoui, atleta nata in Marocco ma di nazionalità italiana, torna a tagliare per prima il traguardo in Prato della Valle dopo il successo colto nel 2014.

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In campo maschile, il keniano Michael Njenga Kunyuga ricorderà a lungo questa giornata, avendo esordito in una gara da 42 chilometri con una vittoria, in 2 ore 10’43”. Nella prova femminile, Maraoui (Esercito) ha fatto gara di testa dall’inizio alla fine, chiudendo davanti alla campionessa uscente – nonché sua compagna di squadra – Federica Dal Ri (2 ore 37’54”), che si è appropriata della seconda posizione dal 19° chilometro, quando ha sopravanzato la keniana Nelly Jepkurui, poi quarta, mentre sul terzo gradino del podio è salita la vicentina (di Thiene, tesserata per l’Atletica Palzola) Maurizia Cunico (2 ore 51’21”).

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«Nella seconda parte della gara ho accusato un fastidio al piede, ma ho tenuto duro perché volevo questa vittoria. Nel 2014, sul percorso precedente, avevo impiegato 4 minuti in più per completare la gara, quindi non posso che essere ben contenta!» ha commentato Fatna. Kunyuga, dal canto suo, è sempre stato nel gruppo di testa, portandosi al comando in solitario attorno al 30° chilometro e allungando al 35°, in zona Mandria. Lui stesso, giunto stremato all’arrivo, ha raccontato di «aver realizzato soltanto qualche minuto dopo il termine della gara di aver vinto. Non sapevo cosa aspettarmi, essendo la mia prima maratona: Padova mi ha portato bene».

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Alle sue spalle i connazionali Eliud Kibet Too (2 ore 13’06”) e Kiptoo Kimaiyo (2 ore 15’28”) con Bernard Dematteis primo italiano (2 ore 21’56”) alla sua seconda maratona: «Speravo di scendere sotto le 2 ore e 20’ ma dopo il 30° chilometro si è spenta la luce», ha confessato. Anche la mezza maratona, scattata da Abano, parla keniano, con l’affermazione dell’esordiente Victor Kiplimo in un’ora 02’43” e con Ruggero Pertile quarto in un’ora 06’19”, miglior italiano («Dopo l’intervento al ginocchio di novembre sto riprendendo confidenza con le gare, ma questa è la mia gara e non potevo mancare»), mentre tra le donne si è imposta Jackline Atudonyang (Kenya) in un’ora 16’09”, davanti a Giovanna Ricotta e Daniela Ferraboschi.

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Sempre nella mezza era al via la stella del rugby Mauro Bergamasco, che ha corso spingendo una carrozzina per i colori dell’associazione “Team for children”, finendo in 2 ore 02’28”. La mezza maratona ha anche assegnato i titoli del campionato italiano sordi, andati ad Alessandro Vizzini (Fssi – Polisportiva Romana Silenziosa) e Cristina Gogna (Fssi – Gruppo Sportivo Reggio Emilia). Grande soddisfazione da parte di Assindustria Sport: il percorso ridisegnato nel 2016, che si dirige verso la zona dei Colli Euganei attraverso Rubano, Selvazzano Dentro e Teolo, rimanendo però sempre in pianura e raggiungendo Abano Terme, trova sempre più consenso nei podisti: circa 4.800 gli iscritti fra maratona e mezza, 4.034 gli arrivati, contro i 3.864 della precedente edizione.

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«Un risultato ottenuto grazie alla collaborazione di tutti, istituzioni, società sportive, sponsor, forze dell’ordine e volontari. Questa è la festa di Padova e della sua provincia, con almeno 25 mila partecipanti alle Stracittadine che hanno avuto il proprio fulcro in Prato della Valle».

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 Una sintesi di 45 minuti della Padova Marathon andrà in onda su Rai Sport 1 giovedì 27 aprile dalle ore 18.50, con il commento di Luca Di Bella (foto Massimo Bertolini e Paolo Braghetto).

BELLEZZE VENETE 2018 CERCANSI

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Bellezze Venete cerca nuovi volti in Fiera al Padiglione 1 Ascom Padova della Campionaria martedì 16 maggio dalle 18 alle 22. Durante la manifestazione più visitata dell’anno si terrà la prima selezione ufficiale per trovare le ragazze che poseranno per il nostro calendario 2018, giunto alla 12a edizione. In un set appositamente allestito con luci da studio tutte le candidate verranno fotografate da fotografi professionisti. Gli aspiranti “mesi”, anche alla prima esperienza, dovranno presentarsi muniti di almeno due cambi: vestitino e costume da bagno, scarpe col tacco (consigliato anche un look casual). Entrata e iscrizione gratuita a info@bellezzevenete.com o direttamente sul posto.

NUOVO CASTING BV18!

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Dopo l’affollato casting in Fiera Campionaria si terrà venerdi 26 maggio dalle 20 al Wienerhaus di Legnaro (Pd) la seconda selezione ufficiale per trovare le ragazze che poseranno per il calendario “Bellezze Venete 2018″, giunto alla 12esima edizione. Nel set appositamente allestito le candidate poseranno davanti a fotografi professionisti. Gli aspiranti “mesi”, anche alla prima esperienza, dovranno presentarsi muniti di almeno due cambi: vestitino e costume da bagno, scarpe col tacco (consigliato anche un look casual). Iscrizioni gratuite tramite mail a info@bellezzevenete.com o presentandosi sul posto. Per prenotazioni al locale 049/8830539.

GRANDE SUCCESSO PER “BELLEZZE IN VILLA”

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Grande successo per l’evento Bellezze in Villa al Golf Club Cà della Nave: le modelle protagoniste del modelsharing più atteso dell’estate hanno posato tutto il giorno in vari set all’interno e all’esterno della prestigiosa location, compreso il green.

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Preparate a dovere dalle esperte Mua Marta e Carolina le ragazze hanno realizzato insieme ai fotografi coordinati da Claudio Gervasutti dei bellissimi scatti visibili sulla pagina Facebook Bellezze Venete.

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Milano in Festival

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Nasce a Milano una nuova manifestazione musicale, Milano in Festival. Non è un semplice festival, ma un progetto a lungo termine, che quest’anno si svilupperà in una tre giorni di concerti con artisti di fama internazionale in esclusiva per l’Italia.

Milano in Festival si svolgerà nella prestigiosa area concerti di Experience Milano, nell’ex area Expo, dal 28 al 30 luglio 2017.

Una line-up di nomi e band di altissimo livello accompagnati da animazione e show spettacolari, pronti a far ballare l’Open Air Theatre, il nuovo punto di riferimento della musica live a Milano.

Il Porto di Yuzhny di ALLseeds sara’ unico

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Il gruppo svizzero Allseeds ha iniziato a mettere in atto la seconda tappa del suo sviluppo a livello mondiale nel porto marittimo di Yuzhny nel Mar Nero, accanto a Odessa, in Ucraina. Si tratta vale della costruzione di un impianto multifunzionale per la soia con capacità di produzione giornaliera di 5 000 tonnellate. Questo impianto sarà unico in termini di capacità, tra tutti gli impianti europei per l’estrazione dell’olio vegetale.
Secondo le stime della multinazionale, la costruzione dell’impianto e l’ammodernamento delle infrastrutture necessarie per gestire l’impianto richiederanno circa tre anni di lavori.
Le principali aziende di ingegneria nell’industria globale di estrazione di petrolio – quali Andreotti Impianti, Europa Crown, Desmet Ballestra, Jiangsu Muyang e altri – sono impegnate nella fornitura di attrezzature e tecnologia di questo nuovo impianto “, afferma Viacheslav Petryshche, capo del consiglio di Allseeds.

Il lancio di tale impianto industriale richiederà all’azienda di aumentare la ricezione e la spedizione di circa 1,7 milioni di tonnellate di materie prime e prodotti trasformati – farina di soia e olio. Lo sviluppo dell’impianto includerà fondi aggiuntivi per una maggiore capacità di infrastruttura nel porto di Yuzhny – un complesso che include ascensori, cisterne e impianti ferroviari.

La produzione in scala permetterà a Allseeds di raggiungere sinergie e aumentare l’efficienza aziendale grazie a notevoli risparmi sui costi fissi.
Di conseguenza, questo sviluppo permetterà all’azienda di rimanere competitiva.

Allseeds diventerà la società n. 2 nel mercato degli olii in Ucraina con una capacità di 2,5 milioni di tonnellate all’anno. L’importo investito da Allseeds in Ucraina raggiungerà i 500 milioni di dollari.

Operando con un impianto di estrazione e di olio vegetale tecnologicamente avanzato, Allseeds Group ha la capacità di produrre e fornire olio di girasole di alta qualità sul mercato mondiale.

 

L’ARTE SOCIALE DI PIERANTONIO BELLOTTO

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Suggerire attraverso la scultura pensieri che permettano una riflessione sul mondo in cui viviamo, decostruendo ed interpretando le ferite della società postmoderna, sempre in bilico tra decadenza e possibile rinascita. E’ questa la cifra della poetica impegnata di Pierantonio Bellotto, il cui percorso estetico è caratterizzato, fin dagli esordi, dal gusto della provocazione, dalla profonda conoscenza della storia dell’arte, del teatro e del cinema. Nello stile avanguardistico delle sculture tendenti all’informale di questo autore si nota una simbiosi tra arte e vita, un’espressione vulcanica e antisistematica, capace di spiazzare l’osservatore con creazioni simboliste dal forte impatto emotivo. Al di fuori di ogni circuito accademico questo artista eclettico, dal carattere forte e ribelle, imprime un segno dinamico alle sue opere, il cui tema ricorrente è la realtà del nostro tempo nelle sue costanti contraddizioni e nelle sue polarità dialettiche: l’arte diviene un mezzo utile per tematizzare l’attualità e la storia contemporanea. La scultura o è sociale o non è, nella visione critica di Pierantonio Bellotto. Pervaso da una concezione quasi surrealista che lo spinge a sorpassare i limiti del figurativismo nelle sue creazioni, l’artista scardina il concetto classico di bellezza, perché non tutto ciò che è arte risponde ai canoni dell’armonia, in quanto ciò che è armonico talora non è che un mero esercizio di stile.

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Poliedrico anche nell’impiego dei materiali lo scultore ama adoperare diversi supporti, ultimamente soprattutto il legno perché è una materia viva che egli sottopone ad un particolare tipo di pigmentazione tale da farlo assomigliare al bronzo. Irrompe una plasticità arricchita da dinamismo e armoniosa autenticità nelle lignee sculture di Bellotto, il quale si diverte ad elaborare e levigare la materia con grazia e forza, per poi trasformarla abilmente in una sorgente di continuo significato e luce interiore. Una parola esprime più di tutte questo autore: libertà. Lo si nota nell’espressione sempre tesa al nuovo, nel modo di concepire la vita, nel rifiuto della chiusura in formule o in “catechismi” estetici che pretendano di spiegare il mondo in cui viviamo una volta per tutte. Nell’ultimo periodo la riflessione di questo scultore si concentra sui temi sociali, come testimoniano opere dedicate alla tragedia di Auschwitz, alla quotidiana disperazione della gente di Gaza, al dramma dell’odierna immigrazione per tanti rifugiati che, ogni giorno, sbarcano sulle nostre coste. Bellotto non teme il confronto con la storia, attraverso un’espressione forte che viene talora espressa un urlo di dolore. L’arte sociale è il mezzo per assumere coscienza dei problemi, non per risolverli. “Quando lavoro per me non esiste più nulla, entro in una dimensione tutta mia – spiega l’artista – . Desidero che le mie sculture esprimano le cose in cui credo e che trasmettano delle emozioni”. (Martina Calvi)

L’EREDITA’ DI SIMONE VEIL

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Simone Veil

Una delle pensatrici più acute del novecento, Simone Veil ci ha lasciato di recente all’età di 89 anni. Con lei se ne va un’epoca, ma rimangono i valori che ha testimoniato con la vita e con gli scritti filosofici. Di questa pensatrice si parla poco, come di tante donne che fanno filosofia. Eppure, Simone Veil ha attraversato il dramma della deportazione e della Shoah e lo ha raccontato con una teoresi limpida. Studiò all’Ecole Normale e discusse una tesi su Descartes; insegnò a scuola, ma la passione politica la condusse nel 1934-35 a chiedere un congedo per studiare la condizione operaia, così trascorse otto mesi in fabbrica per toccare con mano la condizione dei lavoratori. Filosofa sensibile, si interessò ai temi della produzione, dello squilibrio economico e della povertà. Scrive le “Riflessioni sulle cause della libertà e dell’oppressione sociale”. Mentre per Marx il tema del lavoro viene affrontato da un punto di vista concreto ed economicistico, nella pensatrice è presente un’ispirazione ancora spiritualista di matrice cartesiana, che la conduce al rifiuto della visione materialista del mondo di impronta socialista. Così Veil non offre soluzioni agli squilibri sociali, che sono per lei comunque un’occasione preziosa di riflettere con profondità sulla vita. Detti squilibri rientrano all’interno di una complessa visione escatologica cui si lega lo stesso dramma della Shoah. Il lavoro per la filosofa francese dovrebbe essere espressione di creatività ed intelligenza, mentre diviene, fatto molto attuale, strumento di atroce disumanizzazione. Già nell’ingiustizia di fabbrica nei rapporti di produzione la filosofa vede la presenza oscura di una forza che si abbatte ciecamente sull’umanità. La stessa che ha schiacciato il popolo ebraico. Durante la guerra civile spagnola la filosofa francese per un periodo si unisce alle truppe repubblicane antifranchiste, in seguito intraprende dei viaggi di formazione. Nel 1939 compone “L’Iliade o poema della forza” in cui la pensatrice sostiene che la protagonista assoluta de “L’Iliade” è la violenza e i singoli eroi non sono che strumenti nelle mani di una forza bruta, accumunati da un destino di morte. Non c’è rimedio all’ingiustizia per la filosofa. Il concetto del male ritorna prepotentemente nei “Quaderni”, pubblicati tra il 1941 e il 1942, opera affascinante ma percorsa da una concezione pessimistica della vita. La profonda infelicità dell’uomo è detta “malheur”, sventura, ed affonda le proprie radici in una concezione cabalistica, in base alla quale dio per creare il mondo si sarebbe contratto e avrebbe rinunciato a parte della sua onnipotenza: come spiegare altrimenti lo sterminio del popolo eletto? Si tratta di una visione originale di cosiddetta “decreazione” che accomuna alcuni pensatori di origine ebraica i quali, durante la seconda guerra mondiale, si sono posti un quesito di fondo: come mai è presente il male nel mondo, se dio è buono? (Martina Calvi)

BACKSTAGE BELLEZZE VENETE 2017 – VIDEO

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BV17 backstage

Ecco le immagini del making of di Bellezze Venete 2017 che mostrano come nascono i mesi. Modelle, truccatrici, fotografi, assistenti, partner tutti al lavoro per realizzare il calendario in maniera professionale.

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